Massimo D'Alema firma contro la Tap: la retromarcia dopo cinque anni
Massimo D'Alema è disposto a tutti per vincere nel complicato collegio di Lecce, anche rimangiarsi di sana pianta quanto detto - proprio in Salento - appena cinque anni fa. La mossa disperata di Baffino passa per la sottocrizione della battaglia contro il Tap, il gasdotto che dall'est Europa porta il gas in Italia attraverso la costa salentina. Pur di battere avversari di peso come la grillina Barbara Lezzi, unica finora a firmare la petizione contro Tap, D'Alema ha fatto finta di non aver mai detto il 25 ottobre 2013, come ricorda il Messaggero, che quel tubo fosse in realtà: "un'opera che può dare grandi vantaggi al nostro Paese" e che "quel tubosi prevede che arrivi sottoterra a partire da dieci chilometri dalla costa e quindi non dovrebbe aver nessun impatto in qualsiasi punto arrivi, l'unico problema - aveva aggiunto - è che bisognerà fare una stazione di pompaggio e forse è più ragionevole in un'area industriale che non in una zona turistica". Leggi anche: D'Alema, il punto più basso: si fa insultare pure da Vauro C'è stato un momento nella vita di D'Alema durante il quale ha avuto anche ragione, anzi all'epoca si prendeva anche gioco dei No Tap che oggi sta cercando di ammaliare per il voto: "Non è che arriva questo tubo sulla spiaggia - diceva cinque anni fa ai salentini - come si è fatto credere, bisognerebbe cercare di dire la verità ai cittadini, non di raccontare delle balle come spesso avviene per spaventarli pensando di fare audience".