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Sergio Mattarella, perché secondo Claudio Martelli eviterà in tutti i modi un governo Lega - M5S

Giovanni Ruggiero
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Finché non ci sarà un nuovo governo, le dimissioni di Matteo Renzi rischiano di rimanere lettera morta e quindi le tratative per la formazione di una maggioranza in Parlamento dovranno ancora passare da lui. L'ex ministro socialista Claudio Martelli sul Giorno ricorda quanto "nessuno dei due vincitori del 4 marzo ha la maggioranza e per formarne una bisogna rivolgersi a chi, pur sconfitto, dispone dei voti necessari e sufficienti, il Pd appunto". Leggi anche: Ghisleri, la lezione definitiva sul voto. "Ecco perché gli italiani hanno votato Di Maio e Salvini" La questione è tutta nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dovrà a breve affidare un incarico esplorativo per la formazione del governo. E il Quirinale, secondo Martelli, almeno una preferenza su quale maggioranza dovrà sostenere l'esecutivo ce l'ha. Di Maio "ha fatto la sua serenata" al Pd, non offendo un'alleanza ma "un patto che suona così: noi governiamo, voi coi vostri voti convergerete sui nostri valori, i nostri metodi, i nostri programmi e qualcosa per voi si troverà". Il rischio per Renzi non sarà solo di dover trattare da sconfitto, ma di essere anche umiliato dal Movimento Cinque Stelle, fino a valutare l'ipotesi di trattare con Matteo Salvini. Un timore condiviso dal Quirinale: "doverosamente sollecito che una maggioranza parlamentare si formi" e quindi "finisca col premere sul Pd perché assuma un atteggiamento collaborativo". Tutto insomma, pur di sventare il "pericolo" di un governo, tanto chiacchierato quanto improbabile, tra Lega e M5S.

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