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Matteo Renzi, dopo le sue dimissioni alla segretaria può tornare il fondatore Walter Veltroni

Giovanni Ruggiero
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Il prima fila per raccogliere l'eredità di Matteo Renzi alla guida della segreteria Pd ci sarebbe Carlo Calenda, o almeno così sperano anche gli stessi renziani. Di aspiranti al ruolo, però, ce ne sono sempre di più, a cominciare dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, uno che non ha fatto segreto delle sue aspirazioni: "Candidarmi a segretario? Perché no - ha detto, riportato dal Quotidiano nazionale - Sono disposto a dare una mano, ma non a sgomitare, non ho più l'età". Non per età, ma per voglia, ha messo le mani avanti anche Nicola Zingaretti, appena eletto governatore del Lazio, anche se non ha ancora una maggioranza in Consiglio regionale. Tra i candidati accreditati c'è anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che ha già fatto capire come la pensa: "Meno social - ha detto - e più presenza tra le persone. Se serve, io ci sono, pronto a dare una mano". Leggi anche: Dopo il disastro, si spacca pure LeU: chi molla il partito L'elenco di possibili eredi di Renzi potrebbe continuare all'infinito, aggiungendo per esempio i possibili renziani disposti a fare l'ultimo tentativo disperato per tenere un piede ancora nella segreteria. Tentativi che potrebbero essere spazzati via dal nome che tutti vorrebbero, ma nessuno ha ancora il coraggio di recitare ad alta voce: Walter Veltroni. Il fondatore del Pd è considerato da parecchi dirigenti dem come il vero salvatore della patria, l'unico in grado di tenere insieme tutti, compresi gli scissionisti di LeU. Qualcuno però dovrà pur chiederglielo.

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