Matteo Renzi, il retroscena: così Sergio Mattarella lo ha fregato due volte
Coi presidenti della Repubblica, Matteo Renzi non ha mai avuto fortuna, a dir poco. Giorgio Napolitano ha cercato di mettergli i bastoni tra le ruote ogni volta che ha potuto. E poi è arrivato Sergio Mattarella. Proprio la sua elezione al Quirinale, all'inizio del febbraio 2015, aveva creato la frattura nella quale poco dopo era franato il Patto del nazareno. Di Fatto, Mattarella era stato mandato al Colle senza che "l'alleato" Berlusconi fosse in alcun modo consultato e il numero uno di Forza Italia parlò di "insopportabile presunzione" del premier e segretario Pd, che ancora veleggiava in quel periodo sull'onda del 41% ottenuto sette mesi prima alle elezioni europee, suo primo e unico successo elettorale. Con assai poca gratitudine per quanto accaduto poco più di tre anni fa, ora Mattarella starebbe di fatto lavorando per un accordo tra il Movimento 5 Stelle e una parte del Pd, ovvero per spaccare il Pd in modo che la parte ostile a Renzi vada a Palazzo Chigi con Di Maio o comunque coi suoi voti sostenga un governo pentastellato, tenendolo così sotto controllo. Preoccupazione prioritaria di Mattarella è certo non quella di affondare Renzi o comunque remare in una direzione contraria a quella el segretario Pd, ma assicurarsi che i 5 Stelle siano messi sotto tutela attraverso esponenti del Pd dei quali il Capo dello stato si fida e scongiurare in qualunque modi l'ipotesi di un esecutivo targato M5S e Lega. Leggi anche: Mattarella, furia con Matteo Renzi per le dimissioni al rallentatore