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Maura Tomasi, chi è la leghista che ha umiliato alle urne Dario Franceschini

Giovanni Ruggiero
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I pronostici prima del 4 marzo per la leghista Maura Tomasi erano a dir poco nefasti, salvo poi essere spazzati via da un risultato trionfale emerso dalle urne. E non era semplice per l'avvocato con l'hobby per le moto, sin dall'inizio la sua sfida era tutta in salita visto che avrebbe dovuto sfidare il ministro della Cultura, Dario Franceschini, nella sua Ferrara. Il risultato è stato un trionfo andato oltre ogni aspettativa, con 64.898 voti raccolti (il 39,7%) contro i 47.606 (29%) incassati dal dirigente dem. Leggi anche: Il brutto sospetto di Salvini sul silenzio dei grillini: "Sento puzza di inciucio" Quella della Tomasi però non è stata una vittoria fortuita, nè di certo un trionfo trainato dai buoni risultati raccolti dalla Lega un po' in tutta Italia. La candidata leghista ha lavorato senza sosta da tempo con una campagna capillare, passando dai cantieri della metropolitana di superficie e denunciandone gli sprechi, fino ai banchetti nelle piazza, i bar e le spiagge.

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