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Paolo Mieli, la lezione al Pd e a Elisabetta Gualmini: "Non fate i furbi, basta privilegi. L'accordo col M5s è la vostra condanna a morte"

Andrea Tempestini
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Il Pd non soltanto è uscito con le ossa spezzate dal voto del 4 marzo: già, perché ora, nel partito, continuano a scannarsi sulla linea da seguire, nella miglior tradizione della sinistra. Lo scontro verte sulla possibilità di appoggiare un governo grillino: contrarissimo l'ex segretario Matteo Renzi e i suoi, contrari alcuni esponenti di spicco che si sono affrancati da Renzi, favorevoli al contrario alcuni membri della minoranza, capeggiati da Michele Emiliano. Leggi anche: Cacciari, perché col M5s in ogni caso siamo spacciati E della possibilità che il Pd appoggi l'esecutivo di Luigi Di Maio (o chi per lui) se ne parlava a Omnibus, su La7. Emblematico un passaggio del confronto tra Paolo Mieli ed Elisabetta Gualmini, deputata democratica. L'ex direttore del Corriere della Sera va dritto al punto: "Non fate i furbi - le dice -, non prendete poltrone e auto blu. Sarà la vostra condanna a morte". Mieli, insomma, smaschera i democratici: il loro unico interesse, infatti, sarebbe continuare a godere dei privilegi che comporterebbe un accordo di governo. Un interesse che però segnerebbe il punto di non ritorno per un partito già ben lanciato verso il fondo degli abissi.

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