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Matteo Salvini e Luigi Di Maio, la mannaia dell'Unione europea: "Manovrina aggiuntiva da 3,5 miliardi"

Giulio Bucchi
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Una bomba da 3 miliardi e mezzo sotto la possibile poltrona da premier di Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Entrambi i leader di Lega e M5s aspirano ad arrivare a Palazzo Chigi e non è detto che non ci riescano entrambi, mandando avanti un terzo uomo in un ipotetico governo Lega-M5s. Ma come chiarisce Repubblica, ad attenderli c'è una primavera di fuoco con tanto di manovrina aggiuntiva richiesta dall'Unione europea. L'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli ha parlato a Cernobbio di un possibile "adattamento dello 0,2/0,3% del Pil", sufficiente a mandare gambe all'aria le promesse elettorali di Salvini (eliminazione della legge Fornero) e soprattutto Di Maio (reddito di cittadinanza). In più, per il 2019 si prefigura una manovra intorno ai 20 miliardi, 12,4 per disinnescare le clausole di salvaguardia che altrimenti farebbero scattare dal primo gennaio gli aumenti dell'Iva, 5 miliardi delle spese indifferibili (finanziamento delle missioni internazionali, trasferimento agli enti pubblici) e 2 miliardi per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. L'eredità avvelenata del governo Gentiloni, l'ipoteca pesantissima di Bruxelles.

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