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Silvio Berlusconi, lo scorso 12 marzo presentata l'istanza di riabilitazione: torna candidabile prima dell'estate?

Andrea Tempestini
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Come anticipato da Vittorio Sgarbi, Silvio Berlusconi ha chiesto la riabilitazione: lo conferma il Corriere della Sera, che rivela come l'istanza sia stata depositata in cancelleria lunedì 12 marzo (e non l'8 marzo, come detto da Sgarbi), quattro giorni dopo che erano trascorsi per intero i tre anni previsti dalla legge. La riabilitazione permetterebbe a Berlusconi di candidarsi di nuovo ad eventuali elezioni, un diritto che ora gli è negato dall'articolo 15 della legge Severino, che sancisce l'incandidabilità per i sei anni successivi alla condanna definitiva (in questo caso piovuta per frode fiscale nel processo Mediaset). Leggi anche: Berlusconi, quel clamoroso blitz al Quirinale L'istanza di riabilitazione è stata presentata dagli avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini, che è anche senatore di Forza Italia oltre ad essere il consigliere più ascoltato dal Cavaliere (almeno prima del voto del 4 marzo). Ma c'è un altro punto chiave della norma che regola la riabilitazione, quello che prevede che durante quegli stessi ultimi tre anni "il condannato abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta". L'istanza sarà esaminata dal Tribunale di sorveglianza di Milano in composizione collegiale, ossia da due giudici togati e da due giudici onorari (due esperti), in camera di consiglio, non in un'udienza, con un iter procedurale piuttosto veloce, come lo è per tutti gli altri casi simili che a Milano in media vengono chiusi in un paio di mesi. La speranza di Berlusconi, dunque, è di poter tornare candidabile anche prima dell'estate.

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