Liberi e Uguali neppure chiamati alle consultazioni: non hanno i numeri per costituire un gruppo autonomo
Liberi e uguali, ovvero il partito che sognava il 10% e si è dovuto accontentare del 3% e spicci. Un fiasco totale, quello del partitino di Pietro Grasso, Laura Boldrini, Massimo D'Alema e Pierluigi Bersani. Un fallimento al quale, ora, si aggiunge una ulteriore umiliazione: per le Consultazioni, che dovrebbero iniziare al Colle il 3 aprile, di LeU Sergio Mattarella non ha chiamato alcun rappresentante. Già, perché la Cosina rossa non dispone di propri gruppi autonomi. Può contare sull'adesione, a Montecitorio, di 14 deputati sui 36 del gruppo misto (a Palazzo Madama di 4 senatori sui 12 dell'omologo gruppo misto): dunque, al Quirinale andranno Federico Fornaro e Loredana De Petris, ma in qualità di capogruppo del gruppo misto. Leggi anche: Laura Boldrini e la sinistra suicida: da dove vuole ripartire Il punto è che per poter creare un gruppo autonomo alla Camera è necessario avere almeno 20 deputati, che LeU non ha. La prassi, però, concede la formazione di gruppi aventi pochi aderenti, anche meno di 10, ammesso che venga stabilita una deroga dall'Ufficio di presidenza, che come sottolinea Italia Oggi si deve esprimere a favore di questa soluzione. Ma nella scorsa legislatura, quando si trattò di concedere la costituzione del gruppo autonomo a Fratelli d'Italia, Luigi Di Maio respinse la proposta, che passò a maggioranza. Dunque, ci si chiede, perché mai il M5s dovrebbe oggi permettere che LeU costituisca un proprio gruppo in deroga. Domanda che ha una risposta piuttosto ovvia: la deroga non arriverà, l'ennesimo schiaffo per Boldrini & Co.