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La scelta di Mattarella

Governo

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Roma, 17 apr. (AdnKronos) - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella stringe i tempi. Dovrebbero terminare oggi, infatti, i giorni concessi ai partiti dopo il secondo ciclo di consultazioni per ulteriori confronti e trattative e il Capo dello Stato dovrebbe prendere e annunciare le sue decisioni "per uscire dallo stallo che si registra". Sembra in calo l'ipotesi di un pre-incarico a Luigi Di Maio o a Matteo Salvini mentre appare più probabile che si vada sull'incarico esplorativo, con al momento un orientamento che appare prevalente per la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, senza che tuttavia l'omologo della Camera, Roberto Fico, possa essere considerato fuori dai giochi. CASELLATI - E' chiaro che si tratta di due possibilità che presentano anche diversi risvolti politici: scegliere Casellati significherebbe infatti riconoscere una primazia al centrodestra nel tracciare la strada per un prossimo governo, sgombrando il campo in partenza anche da conventio ad excludendum nei riguardi di Silvio Berlusconi. FICO - Viceversa, la chiamata di Fico potrebbe porre il M5S nella condizione di condurre il gioco per la formazione del prossimo esecutivo, magari orientandosi sul 'forno' del Pd, aprendo tuttavia possibili fratture all'interno dei 5 Stelle. CANDIDATO TERZO - E nelle ultime ore si comincia a ipotizzare che il Capo dello Stato potrebbe chiamare come 'esploratore' un terzo candidato. Un nome e un profilo che suscitano diversi interrogativi nei vari palazzi della politica e che potrebbero trovare risposta nella figura di Franco Modugno, giudice costituzionale dal dicembre 2015. MODUGNO - Ad indicarlo per la Consulta, quando il Parlamento dopo vari scrutini andati a vuoto non riusciva ad eleggere tre membri per la Corte, furono proprio i 5 Stelle e alla fine risultò il più votato con 609 preferenze, frutto di un accordo tra M5S, centristi e Pd ma senza centrodestra, che vide nominati anche Giulio Prosperetti e Augusto Barbera. CHI E' - Ottanta anni il prossimo maggio, laureatosi alla Sapienza nel 1961 con una tesi discussa con Massimo Severo Giannini, Modugno è uno dei principali costituzionalisti italiani. Ha dedicato tutta la sua vita all'insegnamento del diritto costituzionale, muovendo i primi passi alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Teramo per poi passare a quelle di Macerata e Salerno (dove è stato anche preside) fino al rientro a Roma nel 1975 come preside della Facoltà di Scienze Politiche. Nel 1979 ha iniziato anche a insegnare alla Luiss, mentre nel 2011 è stato nominato professore emerito di diritto costituzionale alla 'Sapienza'. L'IPOTESI - Per ora appare soltanto un'ipotesi lontana, che potrebbe diventare più concreta anche in una seconda fase della crisi. Si tratta infatti di capire se il Capo dello Stato decida di chiamare una personalità del genere per un incarico esplorativo o magari per una scelta che più avanti porti alla costituzione di un governo, con una chiara maggioranza politica o con una connotazione più istituzionale. SALVINI - E nell'uno come negli altri casi, ci si chiede naturalmente se il nome di Modugno possa essere quel "qualcun altro" che il segretario della Lega, Matteo Salvini, sarebbe disposto ad appoggiare alla guida del governo come figura terza. Anche se il leader del Carroccio non manca poi di sottolineare che Casellati "di sicuro può fare un buon lavoro". Quasi per far intendere che al momento il centrodestra continua a ritenersi destinatario di una prima chiamata da parte del Capo dello Stato, anche nella fase di un incarico esplorativo. GIORGETTI - In quest'ottica non sarebbe comunque totalmente da escludere un ritorno in auge del nome del leghista Giancarlo Giorgetti, al quale Mattarella potrebbe rivolgersi per tentare di formare un governo che parta dal riconoscimento del centrodestra come schieramento più forte e che non sia guidato da un esponente non eletto. Condizione posta a più riprese sia da Salvini che da Di Maio.

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