Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il grave errore. Roberto D'Alimonte: "Se si vota così, loro non vincono e l'Italia..."
Se il Movimento 5 Stelle non accetterà l'offerta della Lega, governo politico o "governo breve" per rifare la legge elettorale, il rischio concreto è che si torni a votare molto presto, probabilmente dopo l'estate. E se così sarà, secondo Roberto D'Alimonte, l'Italia rischia di ricadere in uno stallo identico a quello di oggi, ma dalle conseguenze più gravi perché sarebbe certificato il fallimento del sistema. Leggi anche: Altro che giugno. Il "codicillo": perché potremmo votare (forse) nel 2019 Perché sia Matteo Salvini sia Luigi Di Maio non sono contrari a un ritorno immediato alle urne con il Rosatellum? "Secondo me, più Salvini che Di Maio, pensa che questa legge elettorale possa dargli la maggioranza assoluta - ha spiegato al Messaggero il politologo ispiratore dell'Italicum di Matteo Renzi -. Per raggiungerla, però, non basta ottenere il 40% dei voti, è necessario anche vincere il 70% dei collegi uninominali. Il 4 marzo il centrodestra ne ha vinti il 47,8%. Ma poniamo pure che il centrodestra possa arrivare al 45% dei voti e quindi dei seggi proporzionali, anche in questo caso dovrebbe comunque conquistare il 65% dei seggi maggioritari per arrivare alla maggioranza assoluta". Il limite, forse invalicabile, per Salvini è il Sud, dove il centrodestra ha conquistato 13 seggi uninominali su 101. Alla rovescia, il M5s si è schiantato al Nord prendendone appena 4 su 91. Così, con questa legge elettorale, è impossibile governare. Se si votasse con il Rosatellum, insomma, "c'è il rischio non soltanto di ritrovarci in una situazione di stallo ma anche che vi sia una campagna elettorale che accentui la frattura tra Nord e Sud del Paese". La soluzione può essere solo una: sistema alla francese, con doppio turno di collegio o sistema all' italiana con doppio turno di coalizione. Di fatto, quanto suggerito dallo stesso Renzi da Fabio Fazio a Che tempo che fa, domenica sera. "In questo contesto tripolare abbiamo bisogno di secondi turni. Dobbiamo chiedere agli elettori di esprimere una seconda preferenza e quindi dare a loro la possibilità di scegliere direttamente il governo del paese".