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La mossa dei renziani

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Roma, 2 mag. (AdnKronos) - Sarebbe "dannoso fare conte interne nella prossima Direzione". E' il passaggio chiave del documento preparato dai renziani in vista della Direzione del Pd di domani e sottoscritto già da un numero considerevole di parlamentari dem (77 su 105 tra i deputati e 39 su 52 tra i senatori, al momento) compresi i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Il documento, definito con la regia del coordinatore Lorenzo Guerini, è stato già ribattezzato 'La nuova pace di Lodi', dal patto del 1454 che mise fine alla guerra tra Venezia e Milano. Nel testo i firmatari premettono che "proveniamo da storie e percorsi diversi" e "non sappiamo se il prossimo congresso ci vedrà sulle stesse posizioni o se, del tutto legittimamente, sosterremo candidati diversi. Pensiamo tuttavia che tre punti chiave ci uniscano in modo forte". I punti sono, appunto, il no alle "conte interne". Poi, il fatto che "lo stallo creato dal voto del 4 marzo sia frutto dell'irresponsabilità del centrodestra e del M5S". Terzo punto, "crediamo che il Pd debba essere pronto a confrontarsi con tutti, ma partendo dal rispetto dell'esito del voto: per questo non voteremo la fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio. Significherebbe infatti venire meno al mandato degli elettori democratici. E' utile invece impegnarci a un lavoro comune, insieme a tutte le altre forze politiche, per riscrivere insieme le regole del nostro sistema politico-istituzionale". Infine, un appello "l'intera comunità del Pd" perché "sappia affrontare i passaggi difficili di questa stagione politica in modo coraggioso e il più possibile unitario".

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