M5s, Luigi Di Maio dice no a Matteo Salvini: "Ha scelto Berlusconi per le poltrone. La Lega ha problemi di soldi e..."
All'offerta di Matteo Salvini, Luigi Di Maio risponde con il fango. Il leader della Lega aveva teso la mano al Movimento 5 Stelle, spiegando che se ci avessero ripensato lui avrebbe accettato di fare un governo insieme. E il capetto grillino, umiliato dalle consultazioni e dalle elezioni regionali in una sola settimana, ha replicato così: "Non resta che tornare subito al voto. Noi non abbiamo alcun problema nel farlo, perché ci sostengono i cittadini con le piccole donazioni. Altri invece si oppongono perché, tra prestiti e fideiussioni, magari hanno qualche problemino con i soldi. Ma l'Italia non può rimanere bloccata per i guai finanziari di un partito. Al voto". Il riferimento è alla tesi cavalcata dal Fatto quotidiano (contro cui l'avvocato Niccolò Ghedini si starebbe muovendo per presentare querela) secondo cui la Lega non potrebbe mollare Forza Italia in quanto Silvio Berlusconi avrebbe "rilevato" da Umberto Bossi la proprietà del simbolo del Carroccio, oltre che ripianato i suoi debiti. Leggi anche: "Perché Salvini non può mollare il Cav". La furia di Ghedini "Non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra - ha spiegato ancora Di Maio -. Salvini ha cambiato idea e si è piegato a lui solo per le poltrone". Verrebbe da chiedersi quali poltrone. Forse quella di Massimiliano Fedriga governatore del Friuli Venezia Giulia, dove la Lega ha preso il 35%? Poi rispolvera un tweet di Salvini del 2012, in cui giurava: "Nessun leghista è disposto a puntare ancora su una alleanza con Berlusconi. No a possibili assi tra Carroccio e il Cavaliere. La nostra gente non ne vuol sapere di un ritorno in campo di Berlusconi. Basta, basta per sempre". "Salvini - ha concluso Di Maio - ha avuto l'occasione di mettersi al lavoro per i cittadini e realizzare finalmente delle soluzioni per i problemi che tutti gli italiani attendono da anni, ma ha preferito Berlusconi al bene del Paese. Ed è incredibile, considerata l'umiliazione che gli ha inflitto al Quirinale quando Salvini ha fatto il microfono per la voce del padrone".