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Luigi Di Maio, il suicidio perfetto del grillino: quando e come vuole andare a votare

Gino Coala
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Luigi Di Maio insiste con la necessità di riportare gli italiani ai seggi, anche se i tempi tecnici ormai sono belli che andati. Oppure il grillino finge di non capire, nascondendo il suo vero scopo, cioè quello di restare in piedi ed evitare la mannaia delle regole interne al Movimento Cinque Stelle. Intervistato dal Fatto quotidiano, il leader grillino si spertica in una durissima accusa contro tutto e tutti, la colpa dello stallo che va avanti da ormai due mesi è naturalmente esterna alla sua persona, tacendo su veti e controveti imposti ora a questa ora a quell'altra forza politica. Leggi anche: Di Maio, l'illuminazione: dopo due mesi ha capito che lo hanno fregato tutti Il grillino è convinto che possa ancora votare a giugno: "Si può votare il 24 con i ballottaggi. Quelle norme sono in un regolamento ministeriale, che non può impedire l'esercizio del diritto di voto, diritto costituzionale", dice sicuro come chi sembra averle appena lette su un Bignami di educazione civica. Per Di Maio è una questione di priorità. Poco gli importa a questo punto quel che dicono i sondaggi, soprattutto quelli che attestano il Centrodestra al 40% circa, mentre il M5s continua a perdere consensi e quindi potere contrattuale. Tornare subito al voto per Di Maio aprirebbe la speranza che la norma interna al Movimento che limita ai due mandati parlamentari sia in qualche modo rivista. La sua ultima scialuppa di salvataggio resta Beppe Grillo: "Non è certo un problema - dice ostentando sicurezza - Su questo dovrà decidere il garante Beppe Grilo, perché io sono in chiaro conflitto di interessi. Ma io auspico che la regola possa rimanere". E lui pure.

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