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Silvio Berlusconi, riunione tesissima: seggi dimezzati e trionfo della Lega. La tragica frase del Cav

Cristina Agostini
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Un incubo sta agitando i sonni di Silvio Berlusconi e tremare deputati e senatori di Forza Italia consapevoli che se si torna al voto presto, magari proprio a luglio, molti di loro non sarebbero rieletti. "Alla Camera e al Senato saremmo dimezzati: da 166 scenderemmo a 90, se va bene", faceva i conti ieri lunedì 7 maggio un azzurro, come riporta Repubblica. Per approfondire leggi anche: De Girolamo, un trionfo? Ecco perché adesso gode: la sua totale (e immediata) rivincita Il Cavaliere si è chiuso a Palazzo Grazioli con i suoi fedelissimi: la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini, l'avvocato Niccolò Ghedini, Gianni Letta e Antonio Tajani. E si è sfogato in primis contro Matteo Salvini "colpevole" di non averlo sufficientemente difeso dalle "aggressioni volgari" dei pentastellati grillini e sospettato di "giocare una partita in proprio", anche se "non gli conviene rompere con noi". Ma non conviene neppure a Forza Italia e Silvio lo sa: al Nord se il centrodestra si spaccasse, la Lega si mangerebbe tutti i suoi voti e a FI non resterebbe nemmeno un seggio. I sondaggi lo confermano: la Lega ha superato il 20 per cento mentre gli azzurri sono scesi al 12, e potrebbero perdere ancora consensi. Per questo il Cav non vuole andare alle urne. Almeno non prima di ottobre quando è attesa la sentenza del tribunale di Milano sulla sua riabilitazione. Magari potrebbe ritornare personalmente in campo e avere così le mani libere.   

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