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Sergio Mattarella, i paletti a Luigi Di Maio e Matteo Salvini: "No a un governo a scatola chiusa", come Napolitano

Giulio Bucchi
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Era già pronto al governo neutrale", Sergio Mattarella, ma ora si ritrova l'ipotesi che dal 5 marzo avrebbe volentieri scartato: l'esecutivo M5s-Lega, quello dei "populisti euro-scettici", senza nemmeno il contrappeso di un Silvio Berlusconi dentro la squadra. Il capo dello Stato, nello stile, si mantiene freddo e pacato, ma sotto sotto starebbe preparando una mossa alla Giorgio Napolitano, il suo predecessore interventista (che non a caso, dall'ospedale, ha addirittura chiamato il collega per dirgli di andare avanti, tenere duro con il governo del presidente...).  Leggi anche: Feltri controcorrente, "perché sto con Mattarella" "No a un governo a scatola chiusa", sarebbe questo secondo un retroscena di Ugo Magri sulla Stampa il primo paletto posto dal Colle a Luigi Di Maio e Matteo Salvini, cui ha concesso una proroga di 24 ore per trattare. In teoria le riserve si dovrebbero sciogliere oggi pomeriggio, ma non è detto perché i nodi sono ancora tanti, tutti sul tappeto. In ogni caso Mattarella chiederà lumi sulla composizione della maggioranza, gli obiettivi cardine del programma, la struttura ministeriale e, ovviamente, il possibile premier. Potrebbero servire altri giorni, forse una settimana. Di Maio ha parlato addirittura di 20 maggio come deadline, altro che un giorno solo. Dopo settimane di pazienza zen, potrebbe essere questa la goccia che fa traboccare il vaso del Quirinale, anche perché in ballo non c'è solo la questione interna ma pure quella internazionale. In mattinata, non a caso, intervenendo alla conferenza sulla solidarietà in Europa Mattarella ha ribadito da Badia Fiesolana l'importanza dell'euro e degli impegni con l'Unione europea. Non male, come messaggino agli "euro-scettici" di cui potrebbe essere infarcito il "governo Giamaica" gialloverde.

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