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Giovanni Toti avverte la Lega: "Non si dia l'impressione di un nuovo asse politico"

Cristina Agostini
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"L'ipotesi di votare tra pochi mesi è pericolosa e quella di andare alle urne addirittura in estate era grottesca". Quindi per Giovanni Toti bisogna innanzitutto sottolineare che quello che si sta formando è "un governo di traghettamento, che nasce da uno stato di necessità, che servirà un nuovo voto e una nuova legge elettorale per poi ripartire con la coalizione di centrodestra. Non si deve dare l' impressione che sia nato un nuovo asse politico, che ci sia una sorta d'infatuazione per un nuovo scenario". Leggi anche: Uomo decisivo: Toti si è preso Forza Italia. Oltre il governo: lanciata la sfida a Berlusconi Il governatore ligure di Forza Italia, in una intervista al Corriere della Sera aggiunge anche: "È il momento di essere chiari su alcuni punti. Il primo è il programma: Lega e Movimento 5 Stelle partono da posizioni molto lontane, che non sono compatibili o lo sono molto difficilmente. Noi siamo per le grandi opere, la defiscalizzazione, il salvataggio della siderurgia, la banda larga, una giustizia più veloce, loro fanno tintinnare le manette sul fisco, hanno una furia iconoclasta verso opere pubbliche che servono al Paese, pensano alla decrescita felice". Insomma, "vedremo quale sarà la sintesi, e anche come sarà presentata", continua Toti. "Questo non è un governo nato dalle urne, e la nostra benevolenza critica può esistere solo nella chiarezza. Il nome del premier conta molto. Per dire, tra un ministro della Giustizia dalla radicata cultura garantista o uno dalla marcata visione interventista della magistratura c'è una grande differenza di impostazione, al di là di quello che si scrive in un contratto. E tutto questo vale ancora di più per la figura del premier". 

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