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Scelta Civica e Udc, il centro si spacca sulla decadenza di Berlusconi

Ignazio Stagno
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Pierferdinando Casini non muore mai. Adesso tocca a lui far luce sul nuovo centro e soprattutto spetterà a lui capire se Scelta Civica, senza Monti, puuò ancora avere un peso nello scacchiere del Transatlantico. La polemica tra il Prof e gli "scissionisti" centristi guidati dal ministro della difesa Mario Mauro è un punto da non sottovalutare. La "questione centrista" non tocca solo L'Udc e Scelta Civica ma anche il centrodestra. La guerra tra i Loden e i suoi ex alleati è nata sul fronte della decadenza di Berlusconi. Scontro sul Cav - Mario Monti sulla sorte parlamentare del Cav è netto: "La legge va applicata anche per lui". Ma sul voto in Senato scoppia la vera bagarre. Casini infatti non ha ancora deciso cosa fare e lo ha detto anche al Prof: "No, sulla decadenza di Berlusconi non ho parlato con lui e non gli parlerò. Non ho un contratto col Cav. Sarà un voto che appartiene alla mia coscienza e basta. Al momento giusto lo dirò". E' questa indecisione che ha spinto il Prof a tagliare la corda. Casini di fatto vuole infilarsi una breccia aperta dentro il Pdl e offrire il suo voto a sfavore della decadenza per ottenere un ruolo nel nuovo centrodestra che il Cav e Alfano stanno per lanciare. Angelino è tra i registi dell'operazione. Solo ieri ha annunciato: "Con Berlusconi costruiremo una coalizione vincente di centro. E' questo l'obiettivo". "Il cospiratore" - In ballo ci sono 3 milioni di voti e Casini lo sa. E' questa la sua dote. Ma non vuole essere definito un "cospiratore": "Le accuse di Monti nei miei confronti sono semplicemente ridicole. Monti sa cosa significa governare. Questo atteggiamento rissoso anche da parte di Monti sull'azione dell'esecutivo non è accettabile". Ma Casini comunque vuole la testa del Prof: "Non gli chiederò di ritirare le dimissioni. Non mi riguarda". Insomma Pierferdy e Mauro guidano un gruppo di 12 senatori che potrebbero confluire in un nuovo gruppo "i popolari" che sulla decadenza potrebbe giocare un ruolo chiave. Il Cav sta alla finestra e attende l'evolvere degli eventi. Ma la frana del centro ha il sapore del contrappasso. Monti ha spodestato il Cav da palazzo Chigi nel novembre 2011. Adesso il centrino si spacca proprio per colpa del Cav. La "costante matematica" però resta Casini. Lui è sempre in piedi. E ora vorrebbe tornare tra le braccia di Berlusconi. L'opportunismo è la cifra stilistica della politica di Pierfurby. 

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