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Luigi Bisignani massacra gli uomini di Sergio Mattarella: dilettanti allo sbaraglio al Quirinale

Giulio Bucchi
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"Ben altri uomini, ben altra caratura". Si chiude nel disonore la tristissima avventura di Ugo Zampetti, segretario generale del Quirinale. Da due mesi a questa parte, spiega Luigi Bisignani sul Tempo, è stato lui l'artefice della fallimentare trattativa di governo. La prima mossa, disgraziata, è stata l'aver accettato in piena campagna elettorale, la lista di ministri (ipotetici) fatta recapitare al Colle da Luigi Di Maio. "Da quel momento i costituzionalisti hanno alzato le antenne perché qualcosa non sembrava funzionare", nota Bisignani sul Tempo. Leggi anche: Chi comanda davvero al Quirinale (e Mattarella resta fregato) E giù nostalgia di personaggi come Antonio Maccanico, Gaetano Gifuni e Donato Marra, storici consiglieri dei presidenti e ben più scafati e riservati di Zampetti e degli altri suoi colleghi attuali, in confronto a loro autentici "dilettanti allo sbaraglio". Tutta gente che avrebbe rispedito al mittente il tentativo grillino. Di più, magari l'avrebbe anticipato, ma tutto nel più totale silenzio. Era la classica strategia della "parolina" detta al momento opportuno all'orecchio del candidato premier: "Non era altro che la volontà del Presidente - conclude amaro Bisignani -, così si facevano e disfacevano tante carriere politiche". Oggi, in tempi così social e urlati, "anche il Quirinale è rimasto frenato, disorientato e impantanato".

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