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Giuseppe Conte, no alle sanzioni alla Russia: le parole che marcano il trionfo di Matteo Salvini. E Sergio Mattarella...

Davide Locano
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Nel suo discorso che anticipa il voto di fiducia, tra gaffe e illustrazione del programma, il premier Giuseppe Conte ha insistito su un punto di politica estera: la Russia. "Ribadiamo l'Alleanza Atlantica ma saremo fautori di un'apertura alla Russia, ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni", ha affermato il presidente del Consiglio. Certo, "l'Europa è la nostra casa", afferma, ma bisogna cambiare linea su Mosca e Vladimir Putin. Parole pesantissime e che rappresentano una prima, importante, vittoria per Matteo Salvini, che sul tema aveva martellato in campagna elettorale e nel corso delle tribolate consultazioni che hanno condotto alla formazione di questo governo. Il tema, insomma, è stato pienamente riconosciuto ed è centrale per questo esecutivo. Leggi anche: Quando Putin entrò a gamba tesa su Mattarella E le parole di Conte, per contro, avranno incupito Sergio Mattarella: stando a numerose indiscrezioni e retroscena di stampa, il capo dello Stato non ha mai conferito il mandato a Salvini proprio per le sue posizioni giudicate troppo filo-russe. Ma anche dalla poltrona di vicepremier e ministro dell'Interno, il leghista, stando alle prima parole di Conte, sta riuscendo ad imporre la sua linea.

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