Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia, a loro il Copasir? Il governo si tutela sui Servizi Segreti
«Siamo in alto mare», dicono nella Lega. Eppure, in Transatlantico non si parla d'altro: chi saranno i sottosegretari e chi i viceministri. La cosa certa è che non si chiuderà prima di mercoledì o persino giovedì prossimo. Si tratta di completare ben 43 caselle. A cui si devono aggiungere 28 presidenze delle commissioni parlamentari, perché le due partite sono legate. La cosa certa, per ora, è la suddivisione: 20 sottosegretari e 5 viceministri ai 5 Stelle, 15 sottosegretari e 3 viceministri alla Lega. L'altra certezza è lo schema «orizzontale»: se la Lega ha un ministro, il vice o i due sottosegretari saranno assegnati a M5S e viceversa. Leggi anche: "Bene con la Meloni. Ma con Forza Italia...": Salvini esce allo scoperto Le caselle più ambite sono quelle dei super ministeri guidati da Salvini e Di Maio. Per il Viminale si fanno i nomi del leghista Nicola Molteni, autore della legge sulla legittima difesa, e di Stefano Candiani. Mentre i 5 Stelle puntano su Fabiana Dadone, avvocato e nella passata legislatura in Commissione Antimafia, o su Giulia Sarti, avvocatessa, anche lei in Antimafia. Per il Mise si parla del leghista Edoardo Rixi e dell'economista Armando Siri, mentre al Lavoro il Carroccio vorrebbe l'esperto di pensioni Alberto Brambilla. I 5 Stelle, invece, puntano su Lorenzo Fioramonti. Il nodo più intricato è la delega alle Telecomunicazioni, settore che interessa a Berlusconi. Di Maio vorrebbe tenersi la delega. Ma la Lega la rivendica e il candidato è Siri, ispiratore della Flat Tax ma anche ex giornalista di Mediaset. Ma gira anche il nome di Alessandro Morelli, ex giornalista della Padania. Alla Farnesina dovrebbe andare per i 5 Stelle Emanuela Del Re, docente alla Link University. In questo caso il pentastellato Manlio De Stefano, altro papabile, andrebbe a presiedere la commissione Esteri di Montecitorio. Altra partita delicata è quella dei Servizi Segreti. Il premier ha deciso, per ora, di tenersi la delega. I Cinque Stelle vorrebbero comunque un altro sottosegretario a Palazzo Chigi, per non lasciare tutto il campo al leghista Giancarlo Giorgetti. Si parla di Vincenzo Spadafora, fedelissimo di Luigi Di Maio, o dell'ex direttore di Skytg24 Emilio Carelli. Mentre l'ex giornalista dell'Espresso Primo De Nicola potrebbe avere la delega all'Editoria. Caselle ambitissime sono quelle dell'Economia: la Lega schiera Claudio Borghi e Alberto Bagnai. M5S punta su Laura Castelli, unica donna presente al tavolo del contratto, e su Stefano Buffagni, che ha seguito il dossier partecipate. Per la Difesa la Lega vuole Raffaele Volpi, fedelissimo di Salvini, M5S punta su Luca Frosone, nella scorsa legislatura in commissione Difesa. A via Arenula potrebbe arrivare il pm Nino Di Matteo. All'opposizione restano Copasir e Vigilanza Rai. Per il primo in pole position c'è Lorenzo Guerini (Pd) ma potrebbero essere assegnato a Fratelli d'Italia. Per la seconda il papabile è Maurizio Gasparri di Fi. di Elisa Calessi