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Giuseppe Conte, il retroscena sul "cugino muto". Merkel e Macron gli fanno una domanda: "Ma tu all'Università..."

Giulio Bucchi
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Un professore al tavolo dei grandi del mondo. Pazza la vita, se sei Giuseppe Conte. Una mattina insegni all'Università di Firenze e qualche giorno dopo ti paracadutano in Canada per rappresentare l'Italia in uno dei momenti internazionali più delicati della storia recente. Garbato, riservato, quasi timido, secondo la Stampa il premier era già stato etichettato dagli altri leader come il "cugino muto" della famiglia del G7. E invece Conte si è sbottonato piano piano, dimostrando la sua vera essenza: non un "pericoloso populista" (è comunque piaciuto al presidente Donald Trump, che si è complimentato con lui e lo ha invitato alla Casa Bianca) ma un moderatissimo leader un po' inesperto. E forse per questo, per rompere il ghiaccio, scrive sempre la Stampa, una delle prime domande che Emmanuel Macron e Angela Merkel gli hanno rivolto al tavolo è stata "Quale materia insegni all'Università?". Risposta lapidaria: diritto. Meglio evitare ogni altro riferimento, gli hanno già creato sufficienti guai nei giorni scorsi.

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