Giovanni Toti detronizza Silvio Berlusconi: "Il futuro? Partito unico, ma senza annessioni"
"La nostra coalizione non ha mai abbandonato la scena. Governiamo insieme sei regioni - Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli, Molise, Sicilia - e come si sta vedendo anche in questo voto, ma dobbiamo aspettare i ballottaggi, l'alleanza dal punto di vista numerico e politico è in buona salute. Dopo di che, le elezioni del 4 marzo hanno cambiato lo scenario italiano e dobbiamo far i conti con questo", premette Giovanni Toti in un'intervista a Il Messaggero. Per il governatore della Liguria, con Salvini "è finito il bipolarismo della seconda Repubblica, e questo pone domande sul futuro di ciascuna forza politica". Su Forza Italia, spiega, "deve sapersi strutturare e ristrutturare per poter essere più competitivo". Sul futuro della Lega e di Salvini, aggiunge: "Ora per lui comincia una stagione diversa. In cui deve dimostrare che a certe parole d'ordine corrispondono concrete decisioni di governo". Leggi anche: Giovanni Toti, il siluro al governo Lega-M5s Il punto, secondo Toti, è che "le forza politiche pensino a ciò che vogliono fare e a ciò che vogliono essere nei prossimi anni, alla luce della rivoluzione elettorale avvenuta". E ancora: "Ma il tema non è la Lega. Il tema è il resto del centrodestra, che è da ripensare. Senza timidezze verso l'alleanza con Salvini ma anche senza sudditanza nei suoi confronti". Il partito unico, dunque? "In prospettiva, sì. Ma dipende dalla volontà di tutti. E un partito unico non nasce tramite annessione, ma tramite un matrimonio basato su pari dignità e sul reciproco rispetto". Insomma, Toti torna a ribadire come, a suo giudizio, il partito unico sia il futuro. Un partito dove ovviamente il leader non potrebbe più essere Silvio Berlusconi.