Luca Parnasi, la frase compromettente su Beppe Sala: "L'ho fatto eleggere io". Il sindaco furioso
Una carta "nascosta" nell'inchiesta sullo stadio della Roma. Luca Parnasi, l'imprenditore edile che secondo gli inquirenti era al centro di un sistema corruttivo, intesseva rapporti trasversali con la politica italiana da Nord a Sud. Non solo Capitale, non solo M5s ("sodali", li definiva) e Lega (ha fatto donazioni al partito), ma pure il Pd e Beppe Sala, sindaco di Milano. "L'ho fatto eleggere io", spiega al telefono Parnasi in una intercettazione. Vanteria? Di sicuro, aggiunge Parnasi, Sala era "gratissimo" perché "se no io non facevo la campagna elettorale". Il sindaco smentisce categoricamente, di certo il costruttore romano voleva crearsi una buona fama anche a Milano, dove ambiva a mettere le mani sull'affare (poi sfumato) dello stadio del Milan. Leggi anche: L'assessore Pd "eroe di Milano", come ha umiliato i romani Quello che emerge è un sistema all'italiana in cui l'imprenditore dà soldi alla politica nella speranza (o certezza?) di avere un ritorno futuro: "Ci sono le elezioni - confidava Parnasi a un collaboratore -. Io spenderò qualche soldo sulle elezioni, che poi con Gianluca vedremo come farlo girare ufficialmente tra i partiti politici eccetera anche questo è importante, perché in questo momento noi ci giochiamo una fetta di credibilità per il futuro ed è un investimento che io devo fare. Molto moderato rispetto a quanto facevo in passato che abbiamo speso cifre che manco ve le racconto però la sostanza è che la mia forza è quella che alzo il telefono e Sala che incontra Roberto Mazzei in vacanza gli dice: Luca (Parnasi, ndr) mi ha io sono gratissimo a Luca perché senza Luca, che all'epoca a Milano non esisteva, io non facevo la corsa elettorale". Sala al Fatto quotidiano ha dato un'altra versione: "Ho incontrato Luca Parnasi perché aveva ricevuto un incarico da parte del Milan per un'ipotesi di nuovo stadio. Durante l'incontro mi ha esposto l'idea di realizzare il nuovo stadio nello scalo Farini. Ho espresso le mie perplessità su questa ipotesi; posizione che è stata poi ribadita dall'assessore Maran durante un incontro tecnico. Infatti la cosa non ha avuto sviluppi. Per la campagna elettorale il Pd Nazionale mi ha in parte finanziato direttamente e in parte ha veicolato alcuni suoi finanziatori. Tra questi c'era anche la signora Maria Luisa Mangoni, moglie di Sandro Parnasi, per la somma di 50mila euro. Smentisco categoricamente di avere mai detto a qualcuno che senza Parnasi non avrei fatto la campagna elettorale, per la quale abbiamo raccolto un milione di euro. È quindi una cosa assurda! Il finanziamento è ovviamente avvenuto con modalità tracciabili e nel rispetto delle norme di legge".