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Lega, l'inchiesta: può salvare i conti ma teme il nuovo superteste

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Cristina Agostini
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Nell'inchiesta giudiziaria sui fondi della Lega ai tempi di Umberto Bossi e Francesco Belsito, spunta un superteste.  Rivela La Stampa che il 13 giugno la Guardia di Finanza ha perquisito la Sparkasse di Bolzano, nella ipotesi che avesse gestito un giro anomalo con il Lussemburgo: investimento da 10 milioni a fine 2016 (quando è già segretario Matteo Salvini) nel fondo Pharus, rientro di 3 milioni a gennaio 2018. Leggi anche: "Cassazione fascista con la Lega, ora il governo...". Sgarbi epocale, insulta i giudici L'operazione è stata segnalata come sospetta dal Granducato che ha pure precisato che la "titolarità" sarebbe della Lega e che forse si tratterebbe di una "metamorfosi" dei rimborsi, col sospetto che sono stati imboscati e non spesi. I pubblici ministeri hanno chiesto di acquisire nuovi elementi proprio in Lussemburgo e ora si è scoperto che è una rogatoria "testimoniale", ergo si tratta di un superteste all'estero. Il nodo dell'inchiesta alla fine è questo: se gli stanziamenti non erano ancora stati dichiarati "indebiti", bisogna capire se anziché spenderli li hanno "nascosti" con artifici.

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