Bruno Vespa sta con Matteo Salvini: "Combarttere gli sbarchi dei clandestini è un dovere"
"Il ministro dell'Interno è il portiere di Palazzo Italia. Ha il dovere di impedire di far entrare tutti qui, visto che la nostra porta è la sola aperta di tutto il quartiere". Così Bruno Vespa, nell'editoriale su Il Giorno, si schiera con il ministro Matteo Salvini nella sua lotta agli sbarchi indiscriminati dall'Africa nel nostro Paese. "Diteci che cosa è venuto fuori di positivo e di rassicurante dal vertice europeo di fine giugno e da quello dei ministri dell' Interno dell' altro ieri" aggiunge il conduttore di Porta a Porta. " Il verbale di Bruxelles è scritto sulla sabbia e quello di Innsbruck nell' aria. Se tre ministri dell' Interno duri si incontrano (Italia, Austria e Germania) possono pure rinnovare il Patto d' Acciaio dei tempi andati, ma chi si trova i migranti sull' uscio di casa siamo e saremo sempre noi, nella dolorosa evidenza che nessuno ci darà una mano". Per questo, conclude Vespa, dando un suggerimento a Salvini, "la mossa più intelligente del governo italiano è ripristinare l' accordo con la Libia sottoscritto da Berlusconi il 30 agosto 2008 e mandato in frantumi da quel folle di Sarkozy con i bombardamenti del 19 marzo 2011. Quell' accordo prevedeva il versamento da parte italiana di 250 milioni all' anno per vent' anni per finanziare opere pubbliche in Libia costruite da imprese italiane, accordi petroliferi e quant' altro". In cambio di un effettivo controllo delle partenze dalle coste italiane. Leggi anche: Immigrati, Bruno Vespa: "Guai seri se non li togliamo dalle strade e dalle periferie"