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La festa dell'Unità a luci rosse, scandalo e proteste tra i militanti: lo sponsor è un sexy-shop

Cristina Agostini
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La Festa dell'Unità in salsa hard spacca i militanti. Da rosso comunista a rosso eros l'evento, a Treviglio, nella Bassa bergamasca, ha scatenato la polemica. Tutto perché uno degli sponsor sarà il sexy shop L'isola del piacere. Il negozio a luci rosse di Treviglio non sponsorizzerà la Festa dell'Unità solo in termini di denaro. Leggi anche: La Boschi alla Festa dell'Unità? La accolgono così. Umiliata Riporta il Giorno, infatti, che tra i premi in palio alla tradizionale lotteria, oltre alle bottiglie di vino, ai cesti di prodotti tipici (salumi, formaggi e casoncelli), buoni spesa o biciclette e un biglietto per Gardaland, ci saranno anche i gadget del negozio "incriminato". Ergo sex toys e biancheria intima osè. Ma le proteste non hanno fatto cambiare idea ad Alberto Vertova, neo presidente dell'associazione Amici della Festa dell'Unità, che risponde: "Nei gestori del negozio abbiamo trovato persone disponibili che hanno voluto darci una mano e noi abbiamo accettato la sfida. Bisogna che si tranquillizzino tutti", in fondo, conclude, "la nostra vuole essere una festa per tutti i gusti. Comunque stiamo ancora pensando se esporre i premi sexy con i relativi cartelli che li indicano, oppure no".

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