Matteo Salvini: "Due Ong verso l'Italia? Fatica sprecata, qui non entrano. Rivedere il patto suicida di Renzi"
Colpo su colpo, giorno dopo giorno, affondo dopo affondo. Matteo Salvini prosegue la sua battaglia contro le Ong. La promessa è sempre la stessa: le navi delle Organizzazioni non governative non arriveranno mai più nei porti italiani. Concetto che, da Mosca, il ministro dell'Interno ha ribadito, mettendo nel mirino altre due Ong: "In questo momento ci sono due navi di Ong dalla Spagna in acque libiche, è evidente la complicità con il business dello scafismo. In Italia queste navi non attraccheranno". Una risposta a Msf e ad Open Arms, che hanno sfidato direttamente il Viminale, affermando di essere pronte a tornare ad operare perché "Salvini non può chiudere il mare". Una dichiarazione di guerra che ha scatenato l'immediata risposta del leghista: "Le navi Ong che stanno tornando in acque libiche - ha rimarcato - risparmino tempi fatica e denaro perché in Italia non ci arrivano". Leggi anche: "Pozzallo, vittoria politica": Matteo Salvini esulta Sempre dalla Russia, Salvini è tornato a parlare anche delle missioni Ue che, troppo spesso, come esito a senso unico hanno avuto l'arrivo di immigrati nel Belpaese: "Sulle missioni internazionali c'è una riunione dopodomani - ha spiegato il ministro - la richiesta del governo italiano sarà chiara: ridiscutere sulla firma suicida del 2015, andate a chiedere conto al governo Renzi, sulla missione Sophia. L'obiettivo è cambiare la norma e rendere i porti libici sicuri", ha concluso.