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Sergio Mattarella, la notte degli attacchi su Twitter: il "golpe" tecnologico dei misteri

Davide Locano
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Era la notte tra il 27 e il 28 maggio 2018, quella successiva al "no" di Sergio Mattarella a Paolo Savona ministro dell'Economia. Un "no" che sembrava destinato a far tramontare il governo gialloverde. Erano i momenti in cui Luigi Di Maio chiedeva l'impeachment del presidente della Repubblica. E, rivela il Corriere della Sera, alle due del mattino su Twitter si è registrata un'attività anomala: in pochissimi minuti sono stati registrati 400 nuovi profili, probabilmente riconducibili a un'unica origine. E da questi profili partono attacchi contro Mattarella. Insulti, volgarità e richiesta di dimissioni. Leggi anche: Mattarella, la "manina" sulla presidenza Rai: chi vuole piazzare al vertice Le indagini della Polizia postale hanno stabilito che la fonte era soltanto uno, ma il monitoraggio non ha consentito di trovare l'anello di congiunzione tra la galassia dei social network e una precisa cabina di regia. Con alta probabilità, l'azione è partita dall'estero, anche se nessuno è in grado di dire dove, men che meno che si tratti di un'azione russa. Lo staff di Mattarella, insomma, non ha elementi per addebitare in modo preciso a qualcuno l'azione, ma il dossier messo insieme quella notte non è l'unico creato negli ultimi anni. Secondo il Corsera, ve n'è anche uno che riguarda Byoblu, canale d'informazione ultrasovranista gestito da Claudio Messora, ex capo della comunicazione dei Cinque Stelle, che fu cacciato dal Movimento nel 2014 (dossier che, va detto, non ha nulla a che fare con i fatti di fine maggio).

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