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Antonio Tajani punge Matteo Salvini: "Più che di Tav, si occupi dei centri sociali"

Matteo Legnani
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Non è un incendio, ma pare inevitabile che la questione delle grandi opere, Tav e Tap in testa, finirà per presentare il conto alla maggioranza giallo-verde e al suo governo. Dopo la chiusura agostana del parlamento e la "pausa della politica", non si potrà menare il can per l'aia ancora troppo a lungo e Matteo Salvini sa di dover dar conto ai suoi elettori degli impegni da sempre presi dalla Lega come forza di centrodestra verso la realizzazione delle grandi opere. Così, il numero 2 di Forza Italia Antonio Tajani lo va a pungere proprio lì, in quello che oggi pare il nervo più scoperto della Lega versione alleata dei 5 Stelle. Al quotidiano Il Giorno, il presidente del Parlamento europeo spiega: "Domani andò a visitare i cantieri della Tav, un'opera moderna e competitiva che fa crescere il Paese e che deve essere realizzata per non restare fuori dall'Europa, lasciando perdere i capricci dei grillini e le violenze dei centri sociali No-Tav". Poi la stoccata finale al Salvini-titolare del Viminale (e quindi responsabile della pubblica sicurezza): "Ho chiesto al ministro dell'Interno di chiudere i centri sociali di Torino da cui sono partiti gli ultimi attacchi ai cantieri in Valsusa e alle forze dell'ordine". Leggi anche: Antonio Tajani chiama Matteo Salvini ma finisce malissimo: il "vaffa" del leghista

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