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Ponte Morandi, Giancarlo Giorgetti inchioda il Pd: "A cosa pensavano quelli prima di noi"

Giulio Bucchi
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"Negli ultimi anni il Paese e le sue strutture sono state trascurate, dimenticate". È durissimo il commento di Giancarlo Giorgetti, che intervistato dal Messaggero sul crollo del ponte Morandi di Genova marca la differenza tra i governi targati Pd degli ultimi 7 anni e quello di Lega e M5s: in passato, accusa, "si è pensato alle Nuvole, all'arredo urbano. Ora si torna a garantire le strutture di base, l'essenziale". L'idea è quella di una "grande operazione di messa in sicurezza infrastrutturale del Paese".  Un piano, sottolinea il sottosegretario leghista, "che non riguarderà solo la rete autostradale, i ponti, i viadotti, gli acquedotti, ma anche le scuole e le situazioni di rischio causate dal dissesto idrogeologico. Sarà un'operazione di manutenzione senza precedenti, con investimenti ingenti in lavori pubblici". Sulla ricostruzione del ponte Morandi crollato il 14 agosto, definisce "doverosa" la disponibilità di Autostrade per l'Italia a ricostruirlo, con 500 milioni di euro messi sul tavolo e 8 mesi di tempo per ultimare la nuova struttura. "Ora il governo valuterà se accettare, nella consapevolezza che non basta questo per chiudere la partita".

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