Silvio Berlusconi e l'incontro segreto con Scalfaro: Gianni Letta svela il ricatto del Quirinale
Se per decenni è stato l'eminenza grigia del centrodestra, Gianni Letta lo deve a due persone: Silvio Berlusconi e Oscar Luigi Scalfaro. È stato lo stesso storico consigliere del Cav a rivelarlo, dal palco del Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini. Nel ripercorrere la sua vita e la sua carriera, Letta ha ricordato il momento della "discesa in campo" di Berlusconi, snodo cruciale anche per la storia d'Italia, nel 1994. "Io e Confalonieri eravamo contrari, rimanemmo in azienda. Lui stravinse. Berlusconi mi chiamò e mi disse: Adesso che devo venire a Roma me la dai una mano?". Leggi anche: "Pensava a tutto Gianni Letta. Berlusconi...". Dago-bomba sul Cav Letta, per 15 anni direttore amministrativo ed editoriale del quotidiano romano Il Tempo, non può tirarsi indietro: "Il primo passo era capire dal presidente Scalfaro - che non amava Berlusconi - se avesse intenzione di dargli l'incarico. Fissai un incontro segreto. Scalfaro gli disse: Le darò l'incarico, ma non pensi di andare a Palazzo Chigi senza questo signore qui". Se Letta avesse preferito continuare la sua carriera nel mondo dell'informazione, dunque, forse non sarebbe mai nato il primo governo Berlusconi. E invece "mi ritrovai incastrato". Letta in politica, dunque, "ma non ho mai voluto ruoli politici e non sarò mai abbastanza riconoscente per come Berlusconi ha rispettato la mia richiesta di non essere identificato come uomo di una parte. Anche per questo ho sempre lavorato per evitare criteri di partigianeria dentro le istituzioni".