Matteo Salvini, il retroscena sul terrore di Luigi Di Maio: "Ora basta, i miei non li tengo più"
Le polemiche sulla nave Diciotti, bloccata per cinque giorni nel porto di Catania con 150 persone a bordo, hanno portato la tensione nel governo a un punto vicinissimo alla rottura ieri pomeriggio, poche ore prima che dalla procura di Agrigento arrivasse la notizia che il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, fosse indagato, e poco prima che dalla nave della Guardia Costiera fossero sbarcati tutti i passeggeri a bordo. Il ministro leghista non intendeva cedere un solo metro, mentre tra le fila dei grillini il nervosismo saliva alle stelle. Leggi anche: Conte, si mette malissimo: schiacciato tra Mattarella e Salvini, qui viene giù tutto Una pressione incredibile ricaduta sulle spalle dell'altro vicepremier, Luigi Di Maio, che a un certo punto ha impugnato il telefono e chiamato il collega leghista: "Matteo - riporta un retroscena del Corriere della sera - ora basta, trova una soluzione. I miei non li tengo più, hai visto cosa sta succedendo?". A tormentare Di Maio perché dia un segnale di vita dalla sponda grillina è tutta la fronta legata al presidente della Camera, Roberto Fico, ben più a sinistra quando si tratta di politiche sull'immigrazione di buona parte del governo. Andando a fondo, tra Di Maio e Salvini non è mai mancata l'intesa sul metodo da usare perché in Europa torni centrale il dibattito sulle redistribuzioni degli immigrati e un sostegno più concreto all'Italia. Però il grillino sa che le prossime elezioni Europee sono alle porte e serve smarcarsi per evitare che la Lega divori tutto quel consenso, sempre più largo, che vede nelle azioni del ministro dell'Interno l'unica strada possibile, per quanto dura, perché l'emergenza svolti verso una soluzione.