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Silvio Berlusconi, il retroscena: "Un segnale da Salvini. Se non arriva, vuol dire che la Lega andrà da sola"

Giulio Bucchi
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Il centrodestra non è ancora morto, ma serve "un segnale da Matteo Salvini". Se lo aspetta Silvio Berlusconi, che sorvola sulla strettissima attualità (sul caso Diciotti e sulle accuse di connivenze politiche con i Benetton per il ponte Morandi, la distanza tra Lega e Forza Italia appare incolmabile) per tornare su una questione che tornerà centrale alla riapertura del Parlamento: la scelta della presidenza Rai. Leggi anche: "Cos'ho visto fare ai leghisti mentre Toninelli umiliava Forza Italia" Secondo un retroscena del Corriere della Sera, il Cav spera che Salvini "faccia un passaggio", una consultazione che potrebbe riappacificare in un sol colpo l'ala dei falchi azzurri e dei filo-leghisti. Dal punto di vista strettamente politico, invece, pesa come un macigno lo strappo sul candidato governatore alle imminenti regionali in Abruzzo, anche se le ultime voci parlano di un riavvicinamento. Aperto anche il dossier Basilicata, dove il copione è il medesimo. "Se Salvini ci volta le spalle su questi fronti, allora è il segnale che alle Amministrative del 2019 non sarà alleato con Forza Italia", è la linea berlusconiana secondo quanto riporta il Corsera. Resta l'amarezza di chi, dentro Forza Italia, si sente schiacciato sotto il peso dell'opposizione un po' troppo timida: "Se tu dici che un pezzo del governo fa schifo e l'altro va bene - è lo sfogo dell'ex ministro Gianfranco Rotondi -, allora la gente fa la media e conclude che il governo non è male. E nessuno ti vota più".

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