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Stefano Sermenghi, il sindaco Pd che umilia Matteo Renzi e sua sorella: "Cosa penso di Matteo Salvini"

Giulio Bucchi
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Meglio Matteo Salvini di Matteo Renzi: firmato, il sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi, esponente del Pd emiliano e soprattutto ex renziano. Un esempio? Ha organizzato le ronde, "che non hanno colore politico se difendono i più deboli, cioè i cittadini. Io comunque preferisco chiamarlo autocontrollo dei cittadini". L'eretico Sermenghi, eletto con il 76,% dei voti e facendo confermare il Pd primo partito con il 36% nella disastrosa tornata delle elezioni politiche del 4 marzo, come ricorda Italia Oggi aveva anche chiamato in Giunta la sorella dell'ex premier e segretario, Benedetta Renzi, che si è dimessa però lo scorso anno ufficialmente per dedicarsi alla famiglia. Ora, in aperto contrasto con il Pd locale e nazionale, apprezza l'operato del ministro degli Interni sull'immigrazione e critica l'inchiesta della magistratura sul titolare del Viminale, condividendo pubblicamente su Facebook le dichiarazioni di Salvini: "Trovo inopportuno indagare un ministro nell'esercizio delle sue funzioni con accuse vaghe e non circostanziate. Questo mi sembra uno scontro di poteri e la magistratura dovrebbe avere rispetto della politica". Per ora, Sermenghi nega di volersi iscrivere alla Lega, "però al ministro dell'Interno vorrei lanciare un invito, venga a Castenaso per verificare di persona la nostra politica d'accoglienza, in quanto siamo uno dei pochi comuni che rispetta la quota di 3 profughi ogni mille abitanti". E Renzi? "In verità sono rimasto l'unico renziano. Il fatto è che oggi nemmeno Renzi è renziano, quindi rimango l'unico. Renzi ha sbagliato quando ha preteso le dimissioni di Enrico Letta: lì è iniziato il tracollo. Diceva che non sarebbe andato al governo senza passare dalle urne ma si è smentito da solo, per un eccesso di carrierismo".

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