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Ponte Morandi, Giovanni Toti verso il gesto estremo dopo la porcata di Toninelli e Di Maio

Giulio Bucchi
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Il governatore Giovanni Toti conto il Movimento 5 Stelle. Se non si stesse parlando di un tema tragico come il crollo del ponte Morandi a Genova, si potrebbe parlare di tenuta dell'asse Lega-M5s a rischio. Il big di Forza Italia, oltre che presidente della Regione Liguria, è stato anche nominato commissario all'emergenza ma in ballo, con i grillini, c'è anche la poltrona del commissario per la ricostruzione del ponte. Carica che Toti vorrebbe per sé per evitare poteri incerti e piedi calpestati, ma che i grillini non vorrebbero affidargli per non concedergli la ribalta assoluta del post-disastro. GUARDA IL VIDEO - "Sai di cosa devi occuparti?". Toti da godere, umilia il colabrodo Toninelli Domenica le tensioni sono venute allo scoperto, con il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che ha invitato Toti a "occuparsi di far rientrare in casa gli sfollati e non fare politica su Genova" e il vicepremier Luigi Di Maio che ha ribadito il suo no a una ricostruzione del ponte affidata ad Autostrade per l'Italia. Il pragmatico Toti, dal canto suo, ha invece ricordato che Autostrade dei Benetton per legge oggi sono ancora i concessionari. Non solo: "Toninelli dovrebbe preoccuparsi del suo ministero, che è un colabrodo: la commissione che ha nominato ruota più velocemente di una squadra di calcio". "Chi fa il commissario è l'ultimo problema - ha aggiunto Toti sulla poltrona per la ricostruzione - ma non si possono commissariare le istituzioni locali. Sto lavorando per fare velocemente, se non ci sono le condizioni ritengano pure a disposizione il mio mandato di commissario per l'emergenza e ognuno si assumerà le sue responsabilità". E di fronte alle minacce di dimissioni del governatore (il più vicino alla Lega dentro Forza Italia), il Carroccio imbarazzato per ora non può far altro che tacere.

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