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Luigi Di Maio, la minaccia della crisi di governo per il reddito di cittadinanza: "O così o gravi conseguenze"

Gino Coala
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Luigi Di Maio è uscito ringalluzzito dall'ultimo faccia a faccia con Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Al punto da tornare a fare la voce grossa all'interno del governo, proprio ora che i tempi stringono in vista dell'approvazione della legge di Stabilità, insomma i temi caldi del contratto di governo, dalla flat tax al reddito di cittadinanza. E così Di Maio, alla "spaghettata tra amici" all'hotel Forum di Roma non le ha mandate a dire: "O facciamo il reddito di cittadinanza in modo serio o non si va avanti". Leggi anche: Manovra, Tria frena sul reddito di cittadinanza: "Cosa serve prima di farlo" Una posizione ribadita anche qualche ora più tardi, a dimostrazione che il grillino ci crede proprio tanto: "O si fa la riforma o ci saranno problemi per il governo". La durezza delle sue parole cresce di ora in ora, lanciando avvertimenti tanto all'alleato leghista quanto al ministro dell'Economia Giovanni Tria, impegnato nel disperato tentativo di trovare una mediazione tra le pretese grilline e il denaro realmente a disposizione nelle casse dello Stato. Di Maio sa di giocarsi tutto sul quello che è stato il vero cavallo di battaglia nell'ultima campagna elettorale. Ed è quindi pronto a tutto, anche a un nuovo braccio di ferro con gli alleati leghisti, ben più consapevoli che uno come Tria va tenuto stretto e in buoni rapporti, visto che c'è ancora la flat tax da far passare. Ora che però i sondaggi attestano la Lega di Matteo Salvini ben più avanti del M5s, per i grillini il rischio concreto è di far saltare il banco, perdendolo per sempre.

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