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Giovanni Tria, la telefonata a Giuseppe Conte: "Basta attacchi o lascio"

Cristina Agostini
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"Presidente, se il problema sono io, allora vorrei fosse chiaro che sono pronto a fare un passo indietro anche subito". All'ora di pranzo, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, sotto pressione per la levata di scudi del Movimento 5 stelle sul reddito di cittadinanza, ha chiamato il premier Giuseppe Conte, come riporta La Stampa in un retroscena. Un forfait virtuale in un momento molto delicato per il governo tra variazione al Def e legge di stabilità 2019. Leggi anche: "O così, o il governo...". Soldi, Di Maio minaccia? Salvini fallo fuori Nella telefonata il presidente del Consiglio lo ha rassicurato e ha cercato di fermarlo perché ha la massima fiducia di tutto il governo. Quindi Tria torna al ministero ma la tensione, inutile dirlo, resta altissima. I leghisti cercano di starne fuori ma poi in tarda sera il viceministro Massimo Garavaglia, fedelissimo di Salvini lo riaggiunge nel suo ugfficio, un modo per dire che sta dalla sua parte.  Quello che non va giù ai Cinque stelle è il balletto di cifre sulla manovra finanziaria. Il ministro non ha ancora dato il via libera - e magari non lo farà mai - per i 10 miliardi che Luigi Di Maio chiede per far partire il reddito di cittadinanza. Continua a dire che le misure promesse nel contratto partiranno poco a poco: "O Tria trova quei dieci miliardi o succede un casino". 

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