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"La Lega è razzista", Cecile Kyenge a processo. Matteo Salvini la sfida in Tribunale

Cristina Agostini
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Il processo contro Cècile Kyenge continua. L'ex ministro dell'Integrazione del Pd era stata querelata per aver definito "razzista" la Lega durante un comizio dell'8 agosto 2014 a Fontevivo (Parma) e il Carroccio l'aveva querelata. Questa mattina 14 settembre, Matteo Salvini e il partito si sono costituiti parte civile. Non sono state accolte le eccezioni della difesa che si opponeva all'ammissione delle parti civili. Difesa che ha chiesto di poter sentire (quali parti coinvolte nel processo) sia l'esponente dem che il ministro dell'Interno, difeso dall'avvocato Claudia Eccher. Leggi anche: Ispettori dell'Onu in Italia? La sciacallata della Kyenge Sul suo profilo Facebook la Kyenge ha riportato la notizia e ha commentato: "Oggi a Piacenza: Salvini mi cita in tribunale, perché ho detto che la Lega è razzista. Secondo voi lo è? Giudicate voi". Poi, sempre nel post, ha citato le frasi di due leghisti: "Quando vedo la Kyenge penso ad un Orango, Roberto Calderoli, 2013. Questo è un governo del bonga bonga, Mario Borghezio, 2013". "L'accusa nei miei confronti è paradossale", conclude l'ex ministra, "negare le dichiarazioni razziste degli esponenti leghisti è negare la realtà. Ho deciso di partecipare responsabilmente all'udienza, potevo scegliere di utilizzare l'immunità ma trovo giusto essere qui. Salvini non c'è". No Salvini non c'era, era ad un vertice in Austria sui migranti. 

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