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Paolo Savona, dove nessuno aveva osato. La risposta a Mario Draghi: "Ha poteri non previsti"

Giulio Bucchi
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"Mario Draghi si è procurato dei poteri che non avevamo previsto". Arriva da Paolo Savona, ministro degli Affari europei, la più clamorosa e diretta delle critiche al capo della Bce, che giovedì aveva richiamato il governo italiano a parlare meno ("Le parole hanno fatto danni") e agire di più ("Ora aspetto i fatti"). Leggi anche: "Così salta l'euro". Paolo Savona, allarme rosso Accuse gravi a Lega e M5s, cui Savona risponde indirettamente ("Non commento Draghi, è un amico) rispolverando dal palco della festa di Sinistra Italiana-LeU di Torino il suo progetto di riforma della governance di Unione europea e Banca centrale: Draghi, spiega, è intervenuto "sui titoli del debito pubblico o su cambi su cui sappiamo poco. La mia proposta è che questi poteri vengano messi nello statuto, in modo che coincidano con le responsabilità". "Se continuiamo a parlare di immigrazione - ha concluso - portiamo l'Europa alla soglia della rottura, l'unico modo per cercare di attenuare le polemiche è prendere in mano le discussioni di fondo, cioè come funziona la politica fiscale".

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