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Luigi Di Maio, Sallusti smaschera la presa in giro del grillino: come fanno i furbi con i soldi degli italiani

Gino Coala
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I nodi irrisolti di questo governo arriveranno prestissimo al pettine, per esempio con la prossima manovra di Bilancio. Alessandro Sallusti sul Giornale ironizza sul maxistipendio concesso al portavoce del premier Giuseppe Conte, Rocco Casalino, che porta a casa quasi 170mila euro all'anno: "Allora i soldi ci sono?", scherza il direttore. Ma naturalmente "di soldi non ce n'è per mandare avanti il Paese", per quanto politici come Luigi Di Maio abbia fatto promesse eclatanti, senza però fare i conti prima. Leggi anche: Cacciari attacca Di Maio dalla Gruber: "Demagogia stracciona" Di Maio, racconta Sallusti, è come quel padre di famiglia che promette la Ferrari al figlio se verrà promosso. Salvo poi scoprire che il papà ha solo 10mila euro sul conto e quel "cattivo" del direttore di banca non gli può concedere un prestito. La banca per Di Maio è l'Europa che lo costringerebbe a rispettare regole troppo rigide per riuscire ad accontentare i suoi elettori. La scusa però, aggiunge Sallusti, non può durare per sempre: "Noi italiano, un giorno o l'latro, dovremmo smetterla di pensare di essere sempre i più furbi di tutti. Lo stesso Beppe Grillo - ha aggiunto Sallusti - ebbe a dire: 'L'Italia è il Paese dei più furbi'. In fondo aveva ragione Indro Montanelli quando diceva: " Gli italiani sono l'unico popolo che è contemporaneamente furbo (quando governa) e fesso (quando vota)".

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