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Immigrati, il retroscena: Salvini non manda a Mattarella la bozza del decreto

Matteo Legnani
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Potrebbe scatenarsi una crisi istituzionale dagli esiti imprevedibile, sul decreto Immigrazione che si sta discutendo in queste ore. Matteo Salvini, scrive l'Huffingtonpost, avrebbe dato ordine ai suoi di non far trapelare indiscrezioni fino a quando il testo deinitivo non sarà pronto. E non ha mandato una bozza del decreto al Quirinale, come al Viminale è tradizione fare. Al Colle è scattato l'allarme, per il timore che la presidenza della Repubblica possa essere trasformata nel grande bersaglio della crociata secutitaria salviniana, qualora non volesse (o non potesse per ragioni di costituzionalità) il presidente Sergio Mattarella firmare il decreto nella forma che sarà stata approntata dal governo. Il timore c'è anche perchè non pare che i Stelle siano intenzionati a fare da filtro, a indirizzare, nel caso, Matteo Salvini, a più miti consigli. E l'ipotesi che il capo dello Stato possa non firmare è tutt'altro che remota se il testo resta quello in discussione in queste ore. Che si presta a diversi rilievi di costituzionalità su parecchi punti: la revoca della cittadinanza italiana concessa agli stranieri per reati sempre più numerosi, la sospensione del processo di cittadinanza in casi fissati dal decreto, la restrizione dei permessi umanitari. Leggi anche: Salvini, la crisi col Quirinale sul decreto migranti: Mattarella non vuole firmare

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