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Def, la bomba di Dagospia: "Ha vinto Giovanni Tria", umiliazione finale per Luigi Di Maio

Giulio Bucchi
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Alla fine vince Giovanni Tria. Secondo Dagospia, che lancia l'indiscrezione sul Def a metà strada tra Palazzo Chigi e via XX Settembre, il ministro dell'Economia non ha mosso i suoi paletti e i colleghi, soprattutto Luigi Di Maio e i grillini, hanno dovuto abbassare il capo pur di non rischiare una crisi politica senza ritorno: la manovra andrà in porto con un rapporto deficit-Pil tra l'1,8% e il 2%, quando l'Unione europea si sarebbe aspettato l'1,6 per cento. GUARDA IL VIDEO - "Ho giurato nell'interesse degli italiani". Tria, l'atto di rivolta Un compromesso, visto che nelle trattative con Bruxelles il governo italiano riuscirà a spuntare qualche decimale. E l'ambizioso programma di governo? "Il reddito di cittadinanza sarà un annacquato e la flat tax sarà dedicata alle piccole imprese e alle Partite Iva", spiega Dagospia, secondo cui il taglio dell'Irpef sarà rinviato al 2019.

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