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Paolo Savona, l'indiscrezione: in caso di dimissioni di Giovanni Tria, a lui le deleghe

Cristina Agostini
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Cresce la tensione tra i due vicepremier e Giovanni Tria. Se Luigi Di Maio non cede sulla sua richiesta di alzare al 2,4 per cento il rapporto deficit-Pil, Matteo Salvini è molto irritato per i paletti del ministro dell'Economia sulla revisione della legge Fornero. E il leader della Lega, mercoledì 26 settembre, durante la riunione con gli economisti del Carroccio ha detto: "Le cose che dobbiamo fare le realizzeremo. Tria si dimette? Vedremo...". Leggi anche: "In Italia sarà il finimondo". Friedman catastrofico: il disastro finanziario Nel pomeriggio, riporta il Messaggero in un retroscena Di Maio ha chiamato Salvini: "Io punto al 2,4%, abbiamo molte cose da fare e vogliamo realizzarle. Tu cosa ne pensi?". Il ministro dell'Interno ha risposto: "Andiamo avanti come dici tu. Noi la riforma delle pensioni la vogliamo e non arretriamo". E se Tria si dimettesse c'è un piano B: "Al massimo diamo l'interim a Giuseppe Conte, poi si vedrà...".  Oppure, ipotesi azzardata si potrebbe affidare la delega a Paolo Savona, cosa che però irriterebbe Sergio Mattarella. Anche per questo Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, preferirebbe accettare la mediazione proposta da Tria: il 2 per cento. Come finirà il braccio di ferro si vedrà oggi.  

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