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Matteo Salvini e il complotto finanziario: "Spread e Borsa, pronti a chiedere i danni a Juncker"

Giulio Bucchi
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Lo spread è a un passo da quota 300 e Matteo Salvini si prepara ad azioni clamorose. "Le parole e le minacce di Juncker e di altri burocrati europei continuano a far salire lo spread, con l'obiettivo di attaccare il governo e l'economia italiane? Siamo pronti a chiedere i danni a chi vuole il male dell'Italia", annuncia il vicepremier, ministro degli Interni e leader della Lega. Leggi anche: Perché il 26 ottobre può crollare tutto. Spread e rating, cosa rischiamo È la ciliegina sulla torta, amarissima, che a Bruxelles stanno cucinando da almeno 24 ore: dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker al commissario agli Affari monetari Pierre Moscovici, è stata una raffica di critiche alla manovra che il governo di Lega e M5s intende varare. Juncker ha parlato di "rischi per l'euro" e di un futuro stile Grecia per l'Italia, mentre Moscovici ja sottolineato negativamente come il nostro paese, pur tra i più indebitati, sia l'unico a voler attuare una manovra espansiva nell'Eurozona. Luigi Di Maio ha parlato senza mezzi termini di "complotto delle istituzioni internazionali" e di "terrorismo mediatico", mentre sono di martedì mattina le dichiarazioni di Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera, che a Radiouno ha lanciato alcune riflessioni sull'Italia che "starebbe meglio con una propria moneta, ma non è nel contratto di governo". Parole che hanno alimentato nuove tensioni e polemiche.

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