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Pdl, Berlusconi: "Vado avanti con Forza Italia"

Silvio Berlusconi

Ignazio Stagno
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Silvio Berlusconi ha deciso: "Si va avanti con Forza Italia non si torna indietro. Ma non stacco la spina al governo". Dopo aver incontrato Angelino Alfano e i ministri del Pdl il Cav è determinato ad andare avanti. Dopo il rifiuto di Alfano a partecipare all'ufficio di presidenza in corso in queste ore, Berlusconi è determinato a lanciare la nuova Forza Italia. Ora Alfano di fatto è con le spalle al muro. Dopo il voto di fiducia la governo Letta del 2 ottobre scorso che aveva segnato il suo "successo" politico dentro e fuori il Pdl, adesso sembra che tutto gli remi contro. Le parole di Alfano - Angelino non ha voluto partecipare all'ufficio di presidenza convocatop dal Cav: "Sono convinto che il tempo che ci separa dal consiglio nazionale consentira' al presidente Berlusconi di lavorare per ottenere l'unità. Il mio contributo all'unita' del nostro movimento politico, che mai ostacolero' per ragioni attinenti i miei ruoli personali, e' di non partecipare, cosi' come faranno altri colleghi, all'ufficio di presidenza che ha il compito di proporre decisioni che il consiglio nazionale sara' chiamato ad assumere", ha affermato Alfano.  Spaccatura in vista? - Il fatto di non voler prendere parte all'incontro rappresenta una presa di distanza dalle modalita' con cui si sta ritornando a Forza Italia. La sensazione e' che il redde rationem sia rinviato al consiglio nazionale del Pdl dove avverra' una vera e propria conta tra le due anime del partito. Intanto Berlusconi va per la sua strada e lancia Forza Italia. Con lui i lealisti guidati da Raffaele Fitto, ma anche i "duri", i falchi.  Maurizio Gasparri però teme che con queste divisioni posssa saltare il banco e prova a raffreddare gli animi: "Fermiamo questo impegno autodistruttivo all'ufficio di presidenza del partito, ma non avendo diritto di voto non voglio offrire il fianco a polemiche circa le presenze e la composizione dell'organo. Prendo atto di una riunione nella quale il voto deve essere espresso da coloro che furono eletti al congresso, quando alcuni di noi furono chiamati nell'organismo per le cariche ricoperte al tempo. Reputo sciagurate ipotesi di rottura contro le quali mi sono adoperato, convinto che si possa e si debba coniugare la guida di Berlusconi, da sostenere con ogni forza di fronte alle ingiustizie patite, la collocazione nel centrodestra, la creazione di una coalizione alternativa alla sinistra piu' ampia e piu' aperta al rinnovamento che sia possibile. Il resto e' impegno autodistruttivo da fermare con decisione". Verso il Consiglio Nazionale - Il Cav comunque non vuole rinunciare a Forza Italia. E per il momento, secondo le indiscrezioni che arrivano dal vertice, Berlusconi, nonostante l'assenza di Alfano e dei suoi farà un discorso per tenere unito il partito. i governativi tengono il punto e a Berlusconi hanno replicato spiegando di non condividere non il passaggio a Forza Italia bensi' le modalita' con cui si e' avviato questo processo. Il confronto tra Berlusconi e i ministri, viene ancora riferito, e' stato franco: i ministri hanno ribadito con fermezza le loro posizioni, altrettanto avrebbe fatto il Cavaliere. A quel punto, spiegano le stesse fonti, i ministri hanno deciso di marcare le distanze dalla scelta fatta dal Cavaliere circa i modi con cui vuole imprimere la svolta verso Forza Italia. Da qui la decisione di Alfano e degli altri governativi non partecipare all'Ufficio di presidenza. I veri nodi, pero', si scioglieranno solo al Consiglio nazionale, che nelle ipotesi circolate ieri potrebbe essere convocato l'8 dicembre, stesso giorno delle primarie del Pd. Spetta, infatti, al Consiglio nazionale ratificare le decisioni eventualmente assunte oggi dall'Ufficio di presidenza.   

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