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Pensioni, Sergio Mattarella e la "moral suasion" per salvare la legge Fornero

Matteo Legnani
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Prende una brutta piega, per la Lega. Che potrebbe essere quella, tra i due partner di governo, a dover lasciare di più sul terreno di quanto promesso agli elettori in campagna elettorale e poi inserito nel patto e programma di governo. Con ovvie conseguenze sui consensi. Perchè, secondo quanto riporta la Repubblica, sarebbe proprio la cancellazione della legge Fornero e la riforma del sistema pensionistico, la misura della manovra a suscitare maggiori preoccupazioni presso la Commissione europea, Bankitalia e la Banca centrale europea. La quota 100 infatti sarebbe destinata a far crescere la spesa previdenziale in maniera dirompente negli anni e di conseguenza il debito pubblico. La parte da correggere nella legge riguarderebbe principalmente l'età pensionistica, ovvero la fatidica soglia dei 62 anni con 38 di contributi. L'attore che starebbe traducendo queste preoccupazioni del mondo economico-finanziario ed europeo nella politica nostrana sarebbe il Quirinale, con Mattarella che avrebbe già iniziato a mettere in campo la "moral suasion" di "Napolitana" memoria convincendo il premier Conte e i due vicepremier Salvini e Di Maio a rinviare al consiglio dei ministri di lunedì (dopo l'arrivo della replica della Commissione Ue alla nostra manovra) la trattazione del decreto fiscale. Il punto è che la coperta dei 37 miliardi della finanziaria è corta: corta per applicare appieno il reddito di cittadinana, per cui si sta studiando la possibilità di applicarlo nel 2019 ai soli disoccupati in cerca di una prima occupazione; e corta pure per la riforma delle pensioni, che per questo potrebbe partire non da gennaio ma da marzo. Compromesso che Salvini e Giorgetti pare possano anche accettare, sempre che non si tocchino età anagrafica e anni di contribuzione. Per approfondire leggi anche: Pensioni, Bankitalia: "Perchè non dovete smontare la Fornero"

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