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Alitalia, Luigi Di Maio sospetta di Giovanni Tria: "Dietro al suo no, ci sarebbe Claudia Bugno"

Caterina Spinelli
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Giovanni Tria e Luigi Di Maio sembrano proprio non andare d'accordo. Giusto ieri, venerdì 12 ottobre, i due si sono scontrati pubblicamente sulla spinosa questione di Alitalia. I pentastellati, a differenza del ministro dell'Economia, vorrebbero un intervento pubblico nel capitale della compagnia. Tria, di tutta risposta, ha reagito alla proposta così: "Delle cose che fa il Tesoro deve parlare il ministro dell'Economia". Ma per i 5 Stelle dietro all'irritazione del ministro ci sarebbe un'altra personalità, Claudia Bugno, già vice presidente di Public Affairs della stessa Alitalia dal novembre 2015 al marzo scorso, prima che Tria la chiamasse fra i suoi consiglieri. Leggi anche: Scontro Di Maio-Tria: tutta colpa di Alitalia Bugno avrebbe, per il vicepremier, un'aggravante non da poco: aver fatto parte del consiglio di amministrazione di Banca Etruria, l'istituto salvato in extremis attraverso la procedura di bail-in, che provocò forti perdite per gli azionisti e i detentori di obbligazioni subordinate. A sostenere la nuova Alitalia, per i grillini, ci penserà Cassa depositi e prestiti, nella quale entrerebbero il Mef (convertendo il prestito ponte in azioni) e le Ferrovie con una partecipazione di minoranza. Ma non è solo Tria ad essere contrario alla misura proposta, anche le stesse Fondazioni bancarie, azioniste col 16% della stessa Cassa, negano la volontà di qualsiasi salvataggio della società. Ancora una volta Tria, impegnato a Bali, per la riunione del Fondo monetario internazionale, è stato messo da parte dal governo, nonostante l'importante ruolo che ricopre. 

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