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Matteo Renzi, il piano kamikaze per riprendersi il Pd: fonda un movimento personale

Gino Coala
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Il clima nel Partito democratico per Matteo Renzi non è mai stato così ostile. Tra i dem fervono i preparativi per il prossimo congresso e quindi per l'elezione di una figura che assomigli a un segretario, archiviando anche la grigia esperienza del reggente Maurizio Martina. In corsa ci sarebbe il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ci vorrebbe provare Francesco Boccia, non esclude un passo in avanti anche l'ex ministro Marco Minniti. Leggi anche: Renzi, la svolta sui soldi: quanto intasca per fare una conferenza Di Renzi però i piddini non vogliono più sentirne parlare. Anche alleati di un tempo come Dario Franceschini e Paolo Gentiloni hanno ormai fiutato l'aria, puntando di fatto su Zingaretti, al momento il candidato meno odiato di tutti dalla base. Renzi però non è tipo da farsi mettere in un angolo: l'intervista al Corriere della sera dell'altro giorno aveva il preciso scopo di avvertire chi ha intenzione di mettersi di mezzo tra lui e le sue ambizioni. Una frase in particolare rivela quali siano le intenzioni di Renzi: "Il Pd non basta, faremo i comitati civici". La mossa vorrebbere prendere ispirazione dai Comitati per Prodi, ricorda il Fatto quotidiano, ma nei fatti è una chiamata alle armi per tutti i renziani rimasti fino a oggi in ombra, in attesa di un segnale del capo. Ci saranno così piccoli gruppi, a partire da cinque persone, aperti anche a non iscritti, che saranno presenti alla Leopolda, in programma il prossimo weekend a Firenze. Sarà la base di un movimento personale che Renzi sfrutterà per lavorare ai fianchi i ribelli del Pd, quelli che ancora non si rassegnano a una sua nuova segreteria.

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