Scintille sul condono
Roma, 19 ott. (AdnKronos) - Scintille sul 'caso condono'. "Di Maio ormai non tiene più i suoi...", dice a mezza bocca un big leghista, molto preoccupato per come si stanno mettendo le cose nel governo. Il dl fiscale è diventato una vera e propria mina vagante. Dopo lo scontro di ieri che ha portato la maggioranza a un passo dalla rottura, stamattina il clima sembrava essere migliorato ("mica faremo cadere il governo sul condono a chi ricicla", ha assicurato Luigi Di Maio, rispondendo a un'intervista di Giancarlo Giorgetti che paventava lo strappo sulla pax fiscale) ma, raccontano, si è trattato solo di un'apparente schiarita: la tensione è tornata di nuovo altissima nel primo pomeriggio. "Li sentirò tutti ma comincio ad arrabbiarmi, perché in quel Cdm Conte leggeva e Di Maio scriveva il decreto", sbotta un Matteo Salvini sempre più irritato dai grillini, e in diretta Fb avverte: "Io per scemo non ci passo, sono molto paziente, ma anche la pazienza ha un limite...". Al ministro dell'Interno non sarebbe affatto andata giù la storia della 'manina' e gli avrebbero dato fastidio, in particolare, le ultime uscite di Di Maio di ieri (secondo alcune ricostruzioni) e le parole (su Twitter) del sottosegretario ai Trasporti pentastellato, Michele Dell'Orco ("Salvini se ne faccia una ragione, è al governo con M5S e non con Berlusconi, ognuno rimetta le manine a posto e torniamo sul giusto binario intrapreso fino a ieri"). Nel pomeriggio Di Maio torna sulla questione e in diretta Facebook scandisce: "Non voglio passare da bugiardo e quando mi si dice che ero distratto, non ci sto". "Se oggi Salvini sul condono penale e tombale per gli evasori dice che non vuole passare per fesso io non posso passare per bugiardo - sottolinea il ministro del Lavoro - Chiariamo: nel Cdm di lunedì è stato letto il comma 9 con il condono penale per gli evasori? E' stato detto che c'erano delle norme che favorivano l'evasione con fondi all'estero? La risposta è no". "Quando si dice che Conte leggeva e Di Maio scriveva si dice una cosa che non è vera - aggiunge Di Maio riferendosi alle parole di Salvini - Nel Cdm, come è sempre stato, non si legge un provvedimento norma per norma ma si enunciano i principi generali. Conte ha enunciato i principi generali dell'accordo sulla pace fiscale". Calato di nuovo il gelo, allo stato, non ci sarebbero stati contatti telefonici tra Di Maio e Salvini, ma non è escluso un chiarimento per evitare che la situazione possa precipitare, forse domani prima del Cdm. E' ottimista Stefano Buffagni, sottosegretario agli Affari regionali di nomina 5 Stelle. "Come si risolve? Ci si parla - risponde ai cronisti lasciando Palazzo Chigi - La frattura tra M5S e Lega si ricompone? Io sono convinto di sì. Tutti vogliono il bene del Paese. Non vedo il problema...".